Millenotti passate insonni in officina a coltivare una passione e a realizzare dei veri e propri prototipi, di notte perché di giorno l’officina doveva lavorare per la clientela. La preparazione di Vespa e Lambretta è stato, in questa nazione, uno degli hobby preferiti dagli italiani. Questi due marchi rappresentavano una larga fascia del parco motociclistico, dal dopoguerra in poi, dell’Italia, rappresentarono, la Vespa e la Lambretta un pò il simbolo di una nazione che si rimetteva in moto, nel senso più ampio della parola. I Ronchei, padre e figlio (Emilio), nell’ambiente motociclistico, erano piuttosto noti a Bari, la loro esperienza e capacità li portò a realizzare diverse elaborazioni di Vespa e Lambretta, elaborazioni che via via, diventarono sempre più ardite, arrivando a modificare la stessa architettura dei motori originari e a stravolgerne anche i telai, le Lambrette, poi si prestavano, più delle Vespa, a interpretazioni persino bizzarre. I Ronchei, quindi, realizzarono Lambretta con motore ad ammissione a disco rotante per arrivare al “bicilindrico” parallelo (anni ’60 e ’70), sino ad un ardito bicilindrico a V di 400 cc. raffreddato ad acqua e telaio completamente modificato che ha girato in pista destando grande sorpresa,l per la sua potenza, tra gli appassionati. Delle “Millenotti” realizzate, oggi sono rimaste nelle mani della famiglia Ronchei, solamente tre esemplari, tra cui la “disco rotante” Med il bicilindrico a V. Si tratta di pezzi unici che pur non rappresentando dei modelli storici, essendo completamente modificati rispetto alla loro origine, rappresentano un epoca, fatta di irriducibili sfide tra preparatori, senza che si sia mai risolto il grande quesito se erano meglio le Vespa o le Lambretta, di certo le “Millenotti”, rimangono un bellissimo esercizio di tecnica motociclistica a livello puramente artigianale. Una delle Millenotti fu anche recensita sulla rivista  Motociclismo.pdf            .